La CPL oggi

Compagnia Portuale di Livorno

La cooperativa oggi è costituita da 247 soci, di cui 145 nella CPL, 84 nella CILP e 18 in altre società del Gruppo.

La mission della CPL

La missione della Compagnia Portuale di Livorno si focalizza sulla fornitura di servizi di qualità ai clienti.

Questo avviene grazie alla professionalità dei suoi lavoratori e una solida struttura organizzativa. Tale impegno mira a promuovere la crescita economica del territorio e ad aumentare l’occupazione, principio cardine della cooperativa.

La società cooperativa ha intrapreso un percorso di trasformazione, integrando l’esperienza della cooperazione a quella di holding grazie alla partecipazione in altre società nelle quali oggi la CPL è presente con quote di partecipazione nei vari terminal portuali e in attività economiche che vanno oltre le operazioni portuali, come ad esempio il settore della green economy. 

 

Sviluppo organizzativo e formazione

Nel corso degli anni, la Compagnia Portuale di Livorno ha dimostrato la sua capacità di adattarsi ai cambiamenti e alle nuove richieste nel settore dei trasporti. Allo stesso tempo, ha riconosciuto l’importanza di sviluppare le risorse umane e ha investito nella formazione di professionisti altamente qualificati per far fronte alle sfide del presente, del mercato e del territorio.

Dotato di specifiche funzioni, il settore formativo della Compagnia Portuale di Livorno ha preso forma nel 1994, un anno di trasformazione anche dal punto di vista normativo con l’introduzione della Legge 84/94 e del Decreto 626/94, successivamente D.Lgs 81/08 (igiene e sicurezza).

Nei primi anni, la formazione aziendale si è concentrata principalmente su tematiche legate all’igiene e alla sicurezza, nonché su percorsi per lo sviluppo di competenze in lingua inglese, informatica, amministrazione e ambiti tecnico-specialistici (come autisti e manovratori).

A partire dal 2000, la formazione ha assunto un ruolo sempre più strategico, consentendo l’avvio di progetti di riorganizzazione e sviluppo in collaborazione con società specializzate e con la Regione Toscana. Si è attribuita grande importanza agli aspetti tecnici e informatici.

Ha investito e attuato importanti programmi formativi, anche in stretta collaborazione con l’Autorità di Sistema Portuale e con clienti che hanno messo a disposizione docenti qualificati nel settore.

Il Palazzo del Portuale, centro di attività culturali e sociali

Gli asset in cui la Compagnia Portuale di Livorno vanta un titolo di proprietà o di partecipazione sono elementi di spessore patrimoniale importante, che le consentono di avere una radicata presenza nel porto e sul territorio.

La sede della Compagnia, oltre ad ospitare gli uffici amministrativi e direzionali, è un centro di attività culturali e sociali della città. Al suo interno è stata creata una sala multimediale per riunioni e conferenze. La sala è meta di importanti convegni organizzati da enti sia pubblici che privati sulle più svariate discipline.

All’interno del Palazzo si trova anche il Cinema-Teatro 4 Mori, il più grande della città.

Alcuni spazi di rilievo sono stati messi a disposizione di enti qualificati come la SVS (Società Volontaria di Soccorso), banche come la BPER, GENTE di MARE  società specializzata nella formazione dei marittimi , la sede dell’Avis portuali; si è inserita anche la sede provinciale di un sindacato.

"Il porto delle donne"

Ai giorni nostri, all’interno della comunità portuale Livornese, lavorano molte donne, alle quali sono stati attribuiti diversi incarichi.

La Compagnia Portuale oggi ha nel suo organico ben 32 donne; 9 con funzioni amministrative e 23 con funzioni operative.

Le prime 3 assunzioni di donne risalgono all’anno 1982 e nel corso dei decenni sempre più figure femminili si sono avvicinate al mondo portuale.

Nel 2023 nasce il progetto “il Porto delle Donne”, progetto realizzato e promosso dal Comune di Livorno in collaborazione con l’Associazione scientifica internazionale RETE, l’Università di Pisa e il CNR-Iriss di Napoli. Il Progetto si è posto quali obiettivi principali, la promozione della conoscenza del lavoro svolto dalle donne in ambito portuale e marittimo ad un ampio pubblico, e animare un dibattito costruttivo fra gli stakeholder del settore al fine di aumentare e migliorare la presenza delle donne nei porti e nel comparto marittimo. L’ideatrice del progetto, l’assessora al porto di Livorno e all’integrazione fra città e porto Barbara Bonciani afferma che questo progetto nasce con la volontà di rappresentare il lavoro portuale e marittimo come un’opportunità per le donne e per le generazioni future.

Numerosi gli incontri realizzati, grazie anche alla bellissima mostra fotografica realizzata dalla Sig.ra Elena Cappanera che ha suscitato attenzione e interesse locale, nazionale ed Europeo. Infatti, a seguito dell’interessamento espresso dal Sindaco Europeo dei Porti (ETF) e dell’associazione Feport è stato ricevuto un invito anche dal PortCityfuture Centre di Rotterdam. La mostra approda anche a Roma, dietro invito alla Camera dei Deputati, su iniziativa dell’Onorevole Laura Boldrini, nella quale rimane in visione per 5 giorni.

 Siamo convinti che la competitività dei porti, come quella del comparto marittimo passi dalla capacità di attrarre talenti, indipendentemente dal genere. In una città porto come Livorno in cui il porto e il suo indotto rappresentano l’industria più importante, in cui ci sono istituti scolastici, oltre che l’Università di Pisa dove si insegnano materie inerenti la navigazione, la logistica, la portualità per formare futuri lavoratori e lavoratrici, crediamo sia importante favorire una riflessione sulla presenza femminile in ambito portuale e marittimo. Le donne impiegate nelle imprese portuali in Italia, vale la pena ricordarlo, sono l’8% della forza lavoro complessiva, mentre nel lavoro marittimo, le donne imbarcate raggiungono, a livello mondiale, appena il 2% della forza lavoro complessiva.

Ci auguriamo che in futuro possa esserci un cambio di passo importante sull’occupazione femminile in questi comparti, nell’interesse delle nostre comunità: locale, territoriale e nazionale”.                                                                                                                                                                                         Assessora Barbara Bonciani